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Percorsi ( vai alle immagini )  

«Si sta parlando di vie, strade, sentieri. Da sempre ho avuto passione per le passeggiate: con mia nonna, nei dintorni di Vezio, sul lungolago a Varenna, sulla passeggiata dei Marinai a Zoagli, della “vasca” nella mia città natale Monza.
Camminare, percorrer strada ha in sé un grande fascino…
I dipinti di questa sezione sono proprio delle “espressioni” sull’erchomai, verbo greco antico, che si traduce con “andare verso”.
I miei “percorsi” vanno verso (la luce) e sono la riflessione di un testo di un antropologo che mi ha sempre appassionato: Mircea Eliade col suo “Nostalgia delle origini”. Già siamo creature “sensibili” ed orientate alla luce che sta fuori e dentro di noi. Nel camminare, andando verso la luce, un po’ come nelle epoche antiche i naviganti che seguivano - e si “orizzontavano” - seguendo le stelle e la Stella Polare. Seguendo i “percorsi” della mia vita mi son trovato vicino al mio cuore, intimamente compreso da certe luci, l’eclisse di sole del 1999, dalle albe, dalle mie passioni per la subacquea e la montagna.
Sott’acqua ho respirato anche negli abissi, quando le correnti fredde ti rabbrividiscono la pelle e guardi il tuo intorno, silenzioso, in solitaria, contro una parete tutta ricoperta di alghe che sembrano monocrome e man mano scopri essere marroni, verdi chiare, lapislazule, arancione, dove echinodermi violacei i cui aculei biancastro pallido danno significato del bagliore che diversi metri sopra illumina la terra. Vicino a delle grotte sommerse la luce zenitale che penetra e si frastaglia contro le pareti sperdendosi in dissolvenze e ovattando la sensazione già inumidita.
In quota, fra i monti della mia fanciullezza - le Grigne -, o dall’alto dei Sibillini guardando al Pian Grande di Norcia – la mia via dei colori e fonte d’ispirazione, rinominata Strada dei Cavalli Bradi - , o dell’Engiadina dove la sensazione di luce intorno al Diavolezza, al Berninapass, al Fourklapass, al Malojapass ho incontrato luci radiali che scomponevano in un caleidoscopio le mie sensazioni di luce e di monti. I ghiacciai che si illuminano contro cieli maghi, fra foreste di larici imbionditi ascoltare il vento, odo il tonfo della neve mentre la superficie - apparentemente monocroma - rilancia la luce. Emozioni di bagliori fra i boschi del Tirolo, seguendo biotopi che specchiano colori incredibili e stagni stupendi da fiabe fra fiori random nei giardini.

Impressioni di luce a volo d’uccello, fotografie aeree, viaggi dentro sé o negli abissi del mare. Percorsi: stupore della luce…

I presenti lavori esprimono il muoversi fra i colori, il correre, il galoppare a cavallo su un pianoro, l’immergersi a testa in giù verso il fondo fra mille secche tutte ricoperte di madrepore e conchiglie colorate e mimetizzate perfettamente, silenzi di neve contro urli di colori contrastati, sibili di vento fra fronde odorose di pini cembri appena abbattuti. Colori e sapori questi percorsi dell’anima vissuta e realizzata, ascoltata e fissata bidimensionalmente in un’impressione del mio andare e tornare sulla terra».


ALESSIO VARISCO, Magister artium

Firenze svincolo Campi di Bisenzio, 18 marzo 2003

 
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